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Castello di Salabue



Giardino del Castello di Salabue

Descrizione

CASTELLO DI SALABUE

L’origine del complesso, ascrivibile verso la fine del XIII, è documentata per la prima volta nel 1349 quando il marchese di Monferrato investì la figlia di Tommaso di Setaria del castro, villa e consorti di Ponzano e Salabue.

A partire dal 1431 si succedettero nel castello, ubicato all’interno di una sorta di ricetto, i signori Tizzoni, Facerio, Bossi, Natta, Nuvoloni, Striggi, Fassati, Bruschio, fino ai Cozio, investiti del titolo di conti di Salabue i cui eredi ne detengono attualmente la proprietà.

Per la comprensione dell’evoluzione storica del complesso, il prezioso “Disegno del castello di Salabò”, redatto da Giovan Battista Scapitta il 22 ottobre 1683 costituisce un elemento fondamentale.

Nel rilievo l’edificio denominato “palazzo del signor conte”, corrispondente all’attuale castello, appare affiancato da “case di diversi particolari”, corrispondenti a edifici raggruppati in tre minuscoli isolati ed una chiesa.

Il complesso, circondato da un fossato, era raggiungibile per mezzo di una porta con ponte levatoio. Importanti modifiche furono apportate dai Cozio, che trasformarono l’antico palazzo in una residenza di rappresentanza confacente ai canoni estetici del periodo.

Ad essi si deve l’eliminazione del fossato che prosciugato e riempito, diventò la sede del bel viale di accesso alla residenza ancora esistente.

Si presume che in questo periodo fu realizzato il giardino pensile posto a livello del piano nobile dal quale era possibile accedere al matroneo della chiesa per assistere alle messe e fu realizzato il parco paesaggistico disposto sul versante collinare che circonda il complesso.

Nel 1935, in seguito ad un breve periodo in cui la proprietà fu ceduta alla famiglia Bezzo Guazzone, il castello fu nuovamente acquistato dai Davico che apportarono nuove modifiche alla struttura su progetto dell’architetto Gianni Ricci e fecero decorare gli ambienti interni dai pittori casalesi Alfredo Parachini e Vittorio Accornero.

A quest’ ultimo si deve l’ideazione, verso il 1948, della nuova sistemazione del giardino pensile, caratterizzato da un impianto formale costituito da aiuole geometriche delimitate da siepi di bosso contenenti numerose piante di rose disposte intorno ad antico pozzo in pietra.

 

Giardino del Castello Salabue

 

Superato il portone d’ingresso a cui giunge il lungo viale di ippocastani fiancheggiato da una siepe di bosso dal profilo ondulato, il piazzale su cui si affaccia il castello è un belvedere sostenuto da un alto muro di contenimento colonizzato da infinite graziosissime pianticelle spontanee, dai capperi vistosi alla delicata cymbalaria; il parapetto è colorato da annuali e profumato d’inverno da due chimonanthus, mentre una sofora pendula orna il fondale architettonico di fronte al portone.

 Splendide rose si arrampicano lungo i muri fino a ricoprirli per un buon tratto, ma in quanto a vigore non tentano neppure di competere con un glicine, spettacolare nella stagione della fioritura e per tutta l’estate, quando offre una verdeggiante frescura al terrazzo che unisce due ali della storica dimora.

 Ai piedi, lunghe pennellate di agerato che si dissemina spontaneamente riprendono il colore del glicine.

Rose.  Sono le protagoniste del delizioso giardino pensile racchiuso per tre lati tra alti muri di confine e una facciata della dimora con terrazzo sostenuto da colonne, e affacciato per il quarto lato sullo splendido paesaggio, dolce e riposante, perfettamente conservato nella sua organizzazione agraria non stravolta nel tempo.

Un pozzo in pietra raccoglie l’acqua piovana e fa da centro ad un parterre formato da tante aiuole geometriche bordate di bosso nano ricolme di rose floribunda di vari

colori e delimitate da camminamenti lastricati in mattoni a spina di pesce.

Altre rose si arrampicano lungo il muro di recinzione in un grazioso susseguirsi di portamenti e colori, mentre scalano le colonne del porticato una Lady Hillingdon e una

Rosa banksiae i cui lunghissimi rami si coprono a primavera di migliaia di roselline color burro.

Una superba magnolia è un punto focale importante, cui fa da contraltare il campanile della chiesa, appena oltre il muro che racchiude come in uno scrigno questo prezioso angolo segreto.

 

 

THE CASTLE OF SALABUE

 

The origin of the building dates back to the end of the 13th century; it was mentioned for the first time in 1349 when the Marquis of Monferrato assigned the Castle and the villa of Ponzano and Salabue to Tommaso de Setaria’s daughter.
From 1431 many lords from the Tizzonis, the Facerios, the Bossis, the Nattas, the Nuvolonis, the Striggis, the Fassatis, the Bruschios and the Cozios were invested with the title of Counts of Salabue and reigned in the Castle. The descendants of the Cozios still own the property.
Design of the Castle of Salabò”, written by Giovan Battista Scapitta (22nd October 1683), is considered a key element to understand the historical evolution of the building complex.
The document explains that the building once called “Palace of the Count”, the current Castle, was surrounded by a Church and “houses with different details”, that is, some houses that were located  in three small neighborhoods near a church.
People could reach the complex, surrounded by a moat, by walking through a door with a drawbridge.
The Cozios made important changes: the old building was turned into a new residence, suitable to the aesthetic standards of that period and the moan was drained and filled, and it has become the avenue of the current residence.
In that period the roof garden was presumably planted at the same level of the main floor, from which it was possible to enter the women’s gallery of the Church and attend Mass. Moreover, the landscape park, laid out on the hillside that surrounds the complex, was realized.
In 1935, after a short period during which the Bezzo Guazzones owned the property, the Davico Family purchased the Castle and made new changes to its structure, designed by architect Gianni Ricci. Then the painters Alfredo Parachini and Vittorio Accornero, from Casale Monferrato, decorated the interiors.
Around 1948 Mr. Accornero designed the new roof garden layout: geometric flower beds bordered by boxwood hedges and containing a lot of roses are arranged around an ancient well made of stone.

Garden of the Castle

A long path, bordered by chestnuts and boxwood hedges, leads up to the main entrance.
The Castle faces a look-out which is held up by a high retaining wall covered by countless and delightful volunteer plants, such as the garish capers and the delicate Cymbalaria. On the parapet, colorful annuals and two sweet-smelling Chimonanthus are grown, while in winter the architectural background opposite the gate is decorated with a Sofora pendula.
Some walls are covered with beautiful roses and a spectacular wisteria. It is wonderful, especially in summer, when it comes out and shades the terrace which connects two wings of the historical house. At the foot of the building, a lot of ageratum plants of the same color as the wisteria grow.
Roses are the protagonists of the lovely roof garden enclosed within two high walls and a façade of the Castle with a terrace held by columns. The fourth side of the garden overlooks the gorgeous landscape which has been cultivated for a very long time.
A well made of stones collects rainwater and it is in the middle of a parterre consisting of a lot of geometric flower beds brimful of colorful of Floribunda roses bordered by dwarf boxwood hedges and brick walkways arranged in a herringbone pattern.
Other roses of different colors cover the enclosing wall while a lot of pale yellow Lady Hillingdon and Lady Bank’s roses climb the columns of the porch. In spring their branches are full of flowers.
A magnificent magnolia is an important focal point which is counterbalanced by the bell tower of the church, located just beyond the wall that encloses this precious secret
corner.




 



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