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VILLA “IL CEDRO” PONZANO MONFERRATO

Ubicato nella corte interna della villa, assolutamente impercettibile dall’esterno, il giardino suscita nel visitatore inaspettata sorpresa. L’impianto del giardino risale al 1877, anno in cui la contessa Adele Roggeri Sannazzaro affidò all’ingegner Brocchi il progetto di ampliamento della “Casa di campagna” sita in Ponzano. Dall’analisi degli elaborati progettuali si evince che oltre alla residenza il progetto del Brocchi interessò anche il giardino, impostato su una terrazza sostenuta da un muro di contenimento dalla quale si può godere di una scenografia spettacolare in cui le controllate linee curve del giardino si amalgamano alle curve delle colline che lo circondano, dando vita a un paesaggio di notevole bellezza. L’impianto, oggi ancora perfettamente conservato, prevedeva la realizzazione di aiuole dalle forme curve definite da basse siepi di bosso a contenimento di superfici tenute a prato. Le aiuole perimetrali erano occupate da folte masse arbustive con fioriture colorate che definivano i limiti del sito, mentre quelle centrali ospitavano esemplari arborei disposti a gruppi alternati a piante isolate al fine di esaltare le caratteristiche architettoniche dei vari individui. La tessitura cromatica ottenuta dalle due tonalità di verde del prato e del bosso era contrastata dal grigio ghiaino della pavimentazione dei percorsi, enfatizzando le forme sinuose delle aiuole. La facciata a loggiati sovrapposti della villa fu valorizzata mediante l’inserimento sull’ asse centrale del prospetto, di una aiuola ovale utilizzata come una sorta di grande vaso all’interno del quale erano coltivate piante da fiore che impreziosivano la vista dalla residenza. Il progetto non specifica il tipo di specie arboree e arbustive previste, tuttavia si può supporre che certamente faccia parte dell’impianto originario il maestoso cedro del Libano che dà il nome alla residenza, dominando con i suoi poderosi rami gran parte del giardino, oltre alle curatissime siepi di bosso che delimitano le aiuole prative. Grazie a un attento restauro attuato dagli attuali proprietari è stato recentemente ripristinato l’antico orto, dove cordoli di vecchi mattoni delimitano le aiuole coltivate con verdure di grande effetto decorativo.

 

VILLA “IL CEDRO” PONZANO MONFERRATO

Il primo sguardo è catturato dal gioco sinuoso di siepi di bosso che disegnano sul tappeto erboso ampi ricami attorno ad una vasca chiacchierina; ombreggia il prato il cedro del Libano, l’albero più maestoso e antico. Un piccolo belvedere è un angolo romantico e gentile, sospeso sulla scarpata sottostante ricolma di arbusti e fiori ai piedi di bagolari, una sequoia, tassi. Il giardino, che si raggiunge dalla villa scendendo una breve scalinata, si adagia su di un ripiano più elevato di qualche gradino rispetto all’area circostante, il dislivello mimetizzato da macchie fiorite. Intorno si estendono aree ricche di arbusti e fiori, soprattutto erbacee perenni ben etichettate che dimostrano conoscenza botanica e buon gusto negli accostamenti di forme e colori; non mancano fioriture spontanee – di orchidee a primavera e di piccole bulbose che si disseminano da sole illuminando nel primo autunno i pendii erbosi del grande parco paesaggistico -, non mancano il frutteto e l’orto, che è un piccolo giardino esso stesso; e non manca neppure l’angolo per far radicare le talee e germogliare i semi per i nuovi impianti: ventimila metri quadrati di un terreno a tratti quasi pianeggiante, a tratti scosceso, che vialetti e sentieri opportunamente pensati permettono di percorrere con facilità. E dove il percorso si fa più ripido sono state realizzate scale e scalette che permettono di raggiungere e ammirare in ogni angolo questo giardino dalla grande ricchezza botanica. Un viale di tigli percorre obliquamente la collina, fino al limite della proprietà oltre il quale si rincorrono i filari di una vigna, poi il percorso risale con sentieri che intenzionalmente prolungano il cammino schiudendo prospettive sempre nuove, fino al grande prato su cui si affaccia l’orto-giardino, rigoglioso di ortaggi, aromatiche e fiori. Davanti, l’occhio  spazia nella vallata senza che un solo fabbricato spezzi l’incanto del luogo, mentre la curva sinuosa delle colline forma due quinte ai lati della veduta.



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