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SUPERGA CREA
SUPERGA CREA
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Turismo
Descrizione
L’itinerario collega la basilica di Superga con il Santuario di Crea, passando per la Canonica di Vezzolano. In 71 km di percorso si transita tra i borghi e i vigneti delle colline torinesi e monferrine.
Il paesaggio ondulato si è preservato miracolosamente, accanto alla cementificata Pianura Padana che si stende al di là del Po: il cammino presenta un altro volto dei territori che si trovano tra Torino e Casale.
Il tracciato fu ideato da un socio del CAI di Casale Monferrato, Cesare Triveri, che lo percorse per la prima volta nel 1990, insieme ad un gruppo di escursionisti. Successivamente, il CAI casalese rifece il percorso con ben 130 escursionisti nel 2000, in occasione del decennale; riccorrenza in cui ci intitolò la Superga-Crea al suo ideatore. Oggi si organizza il rilancio del sentiero: con un percorso di 2 giorni, compiuto nel settembre 2010 da 180 camminatori!
DESCRIZIONE
1. SUPERGA. Il punto di partenza del percorso è il Sagrato della basilica di Superga. Tra i capolavori di Filippo Juvarra, la Basilica venne fatta costruire dai Savoia nel 1706, come ringraziamento per la vittoria dei piemontesi sull’esercito franco–spagnolo. Tragicamente famoso fu poi l’incidente aereo in cui persero la vita tutti i giocatori del grande Torino. Dal piazzale della basilica la vista, nelle giornate limpide, è molto suggestiva e permette di vedere tutta Torino incoronata dalla cinta delle Alpi.
2. BARDASSANO e CINZANO. Lasciato il piazzale di Superga ci si incammina per i sentieri che, attraverso boschi cedui e coltivi, portano ad incontrare paesi e borgate della collina torinese e astigiana. Dopo aver attraversato diverse borgate, si incontra Bardassano che sorge su un colle di 452 m ed è dominato dall’imponente castello medievale, oggetto di profonde ristrutturazioni nel ‘600. Si prosegue per Sciolze, borgo assegnato a metà del XII secolo da Federico I al Marchesato del Monferrato, suo fedele alleato nelle contese contro i comuni di Chieri ed Asti. Anche qui il culmine dell’altura su cui sorge il paese è dominato dal castello risalente al XIV sec. cui si accede dalla ripidissima via che attraversa il nucleo più antico. Analoga è la storia del prossimo paese, Cinzano, anch’esso dominato dal castello del XIV sec, della cui struttura originaria conserva ancora la grande torre centrale. Si incontra poi Berzano San Pietro, che fu possedimento della vicina Canonica di Vezzolano, ulteriore importante luogo di culto toccato da questo percorso.
3. VEZZOLANO La Canonica è uno tra i più eleganti monumenti medioevali piemontesi, con la bella facciata alleggerita da tre ordini di colonnine al cui centro risalta la bifora sostenuta dal Cristo benedicente, con il suggestivo chiostro che agli effetti cromatici del cotto e dell’arenaria aggiunge il fascino di antichi affreschi.
4. COCCONATO. Lasciato il mistico fascino di Vezzolano, si sale verso Albugnano per poi raggiungere il bel paese di Cocconato, posto su un’alta collina a 500 m. nella cui via centrale si trova il notevole palazzo medievale che ospita il municipio. E’ proprio a Cocconato dove solitamente gli escursionisti si fermano per la notte, nel caso si scelga di fare il percorso in soli 2 giorni!
5. VAL CERRINA: con una serie di saliscendi si toccano i paesi collinari di Tuffo, Murisengo , Villadeati, con un percorso che, seguendo in costa la dorsale della Val Cerrina, quasi completamente coperta di boschi subentrati ad antichi vigneti abbandonati, attraverso antichi borghi collinari, porta al Sacro Monte di Crea.
6. ARRIVO A CREA- Il colle di Crea fu in antichità luogo di culto mariano per opera forse di Sant’Eusebio che qui, nel IV sec. si sarebbe ritirato. Tra il XVI e il XVII sec. vennero edificate ventitré cappelle, grazie ad una cospicua donazione dei Gonzaga e con l’impiego di numerose e qualificate maestranze, provenienti anche dalla Svizzera. Il percorso processionale si conclude, sulla sommità del colle di Crea, con la sontuosa cappella dell’Incoronazione di Maria, detta “Il Paradiso”. Essa si eleva sul colle più alto quasi staccandosi da esso grazie ai due imponenti scaloni di accesso, e dall’incredibile ricchezza di affreschi e sculture, raffiguranti gli angeli che sospingono Maria verso la gloria dei cieli. Dal loggiato la vista spazia sulla pianura Padana a nord fino alle Alpi, sulle colline del Monferrato a sud, fino all’Appennino.
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Collegamenti
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